I “Sustainability-linked loans” (“SSL”) sono prestiti strettamente legati alle performance di sostenibilità dell’azienda. Sono tutti i tipi di strumenti di prestito, ovvero ad esempio linee di garanzia o lettere di credito, che incentivano il raggiungimento da parte del debitore di predeterminati obiettivi di performance di sostenibilità. Le performance dell’azienda vengono misurate utilizzando dei target di performance di sostenibilità (SPT), che includono indicatori di performance, rating esterni e/o metriche equivalenti che misurano i miglioramenti del profilo di sostenibilità del mutuatario.
I prestiti legati alla sostenibilità non sono collegati a progetti specifici. I mutuatari vengono semplicemente ricompensati (o penalizzati) in base alla loro performance su alcune misure ambientali, sociali e di governance (esg).
Inoltre, la flessibilità su come vengono spesi i soldi spiega perché i prestiti sono così popolari.
I Sustainability-linked loans si differenziano dai “prestiti green”, che riferiscono a un prestito utilizzato per finanziare uno scopo ecologico specifico, poiché possono essere applicati per qualsiasi scopo (“verde” o no), ma hanno un meccanismo integrato che rende il prestito più economico se il mutuatario raggiunge determinati target di sostenibilità o obiettivi ESG (ambientale, sociale e di governance).
Il loro uso è cresciuto rapidamente nel 2019, con particolare popolarità in Europa (dove è stato emesso circa l’80% di tutti gli SSL), ma esempi sono visibili in tutto il mondo. Secondo i dati di Bloomberg, le aziende hanno raccolto 62 miliardi di dollari di prestiti legati alla sostenibilità in tutto il mondo nei primi nove mesi del 2019, superando il totale dell’intero anno 2018.
Non vi è dubbio che la crisi climatica sia in cima all’agenda delle priorità e che vi siano ampi rischi associati all’ignorare questi problemi, come l’aumento del contenzioso e la perdita di credibilità da parte dell’opinione pubblica.
Il piano d’azione della Commissione europea per il finanziamento della crescita sostenibile (che riconosce l’accordo di Parigi del 2015) ha tre obiettivi generali:
• riorientare i flussi di capitale verso investimenti sostenibili;
• gestire i rischi finanziari derivanti dai cambiamenti climatici, dal degrado ambientale e dalle questioni sociali; e
• favorire la trasparenza.
Il risultato è una serie di iniziative legislative e volontarie che spingono e incoraggiano sia le istituzioni finanziarie che le imprese a muoversi verso finanziamenti sostenibili.
Come per molte forme di finanza sostenibile, il greenwashing è una preoccupazione. Un potenziale problema sono i dati da cui dipende la variazione dei costi di finanziamento: gli esg-rater usano metodi opachi e raramente concordano su quali aziende siano sostenibili e, anche con dati affidabili, non è chiaro quanto siano ambiziosi gli obiettivi.
In italia, abbiamo l’esempio di Enel che ha emesso a settembre il primo bond legato alla sostenibilità. Se non aumenta la quota di energie rinnovabili nella sua capacità di generazione totale dal 46% di oggi al 55% entro il 2021, il tasso di interesse passerà dal 2,7% al 2,9%. Gli investitori sono entusiasti e l’offerta di obbligazioni di Enel è stata quasi tre volte sottoscritta in eccesso.
Sebbene il mercato sia ancora agli inizi, l’SLL è un esempio di come l’innovazione finanziaria può avere un impatto positivo. C’è ancora molto spazio per la crescita, poiché sempre più aziende cercano di integrare le loro strategie di finanziamento e sostenibilità nei loro modelli di business. Oggi, per qualsiasi azienda che intenda raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, il mercato del finanziamento aziendale raramente è apparso più interessante.