Della trasformazione digitale nel settore dell’editoria e della tipografia ne abbiamo sentito parlato, soprattutto in relazione al cambiamento del lavoro svolto dagli operatori del settore, quasi sempre con un’accezione negativa. Eppure grandi colossi come Amazon hanno colto le opportunità date dallo sviluppo tecnologico di prodotti innovativi per espandersi e svilupparsi ulteriormente in questo nuovo settore.
Con ben 10 milione di titoli a catalogo, nel 1995 Amazon si dichiarava la più grande libreria della Terra; la vendita di libri per il colosso Americano ha sempre costituito una parte rilevante del business tanto che nel 2009 è nata Amazon Publishing, una casa editrice nata per collegare scrittori con un pubblico globale e innovare per conto di autori e lettori. Contemporaneamente per soddisfare le esigenze di editori minori Amazon si avvicina al Print on Demand, che consente ai piccoli editori di rendere sempre disponibili titoli poco richiesti sulla piattaforma di e-commerce, risolvendo anche eventuali problemi di gestione del magazzino. Nessuno toglie alle librerie il loro fascino, io per prima sono capace di perdermi in queste per ore, alla ricerca di testi antichi, di libri dalle illustrazioni meravigliose dalle prestigiose rilegature e da copertine preziose e potrei continuare ancora e ancora….ma siamo sinceri, nell’era del “tutto e subito”, abituati ormai a tempi di consegna rapidissimi e a corrieri e siti di e-commerce sempre piu’ affidabili ed efficaci, siamo sicuri di disdegnare completamente la possibilità di avere in 1 giorno di consegna un testo che magari in libreria non sarebbe nemmeno disponibile?
I dati dimostrano di No ed è per questo che anche in Italia, in Provincia di Torino, Amazon ha aperto un nuovo stabilimento, non solo il quarto punto logistico, ma anche un nuovo centro di stampa per l’Italia. Questo primo centro si pone l’obiettivo non solo di garantire tempi di consegna per i nostri libri ordinati rapidissimi e una distribuzione globale, ma anche di eliminare completamente problemi di limitata disponibilità degli editori. Gli editori stessi diventano collaboratori in questo processo inviando i titoli dei libri ad Amazon Print on Demand il quale provvede a stampare nell’immediato successivo all’ordine effettuato dal privato.
Il mondo della stampa digitale si apre la strada quindi a nuove possibilità, e se da una parte è vero che posizioni lavorative passate sono venute a mancare è anche vero che questo processo ha aperto la strada ad altri tipologie di occupazioni. Si pensi solo agli sviluppatori di software per la gestione dei macchinari di stampa, alla logistica, alla manutenzione meccanica delle macchine da stampa …
La tecnologica utilizzata è nata dalla partnership tra Canon per la parte stampa e Hunkeler Ag per la parte di finishing, quindi per la creazione del libro da una bobina di carta. Il processo della stampa digitale di alto volume vede un team specializzato misto tra Germania-Svizzera-Italia, leader nel settore, veri e propri innovatori. Negli ultimi anni la parte italiana si è anche occupata di un innovativo sistema che ha visto depositare ed ottenere ben 8 brevetti a tutela dell’idea. In questo caso si tratta di una sorgente laser applicata alla stampa digitale di alto volume, progetto nato da una specifica esigenza dell’Associazione Bancaria Italiana, per risolvere il problema della contraffazione degli assegni bancari e delle carte valori. L’uomo ha sempre avuto un rapporto conflittuale con le macchine, ne è sempre stato affascinato, ha sempre spinto il progresso e lo sviluppo innovativo e tecnologico, temendo però il rovescio della medaglia di tutto ciò. Questo è gia avvenuto con la prima rivoluzione industriale e sta avvenendo in questo tempo con il timore che l’automazione e la robotizzazione messa in atto possano prendere in parte il sopravvento sulla manodopera umana, in parte rendere necessaria una manodopera invece sempre piu’ qualificata e specializzata.
Non ci resta che correre questo rischio!