Donne e lavoro 2022: a che punto siamo?
E’ un fatto che oggi molte più donne ricoprano posizioni di leadership all’interno dell’organigramma aziendale. L’Italia resta comunque qualche passo indietro rispetto agli altri paesi europei per cause che ben conosciamo: dai problemi di flessibilità riscontrati durante la maternità, al gap salariale rispetto ai colleghi uomini, fino a tutte le difficoltà di inclusione e determinazione, le donne fanno molta fatica ad esprimere loro stesse attraverso un lavoro, e più spesso, attraverso un’azienda che ne valorizzi competenze e professionalità.
Per questo, a supporto della volontà di intraprendere strade autonome e indipendenti per creare un’imprenditorialità su misura, le istituzioni governative dedicate e le Regioni offrono possibilità di finanziamento, bandi e agevolazioni atti a sostenere tutte quelle donne che vogliono mettere in pratica le loro idee ed entrare a far parte del mondo del lavoro in piena produttività.
I dati: occupazione, produttività, distribuzione territoriale
“Le donne sono state lasciate per troppo tempo ai margini di questo mondo. Le posizioni di vertice sono sempre occupate dagli uomini, tranne poche e luminose eccezioni”, ha dichiarato Mario Draghi appena un mese fa, durante la visita ai Laboratori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) sul Gran Sasso.
In occasione dell’8 marzo, la condizione della donna in ambito lavorativo, in tutti i paesi, è stata oggetto di analisi e aggiornamenti, proprio per porre ancora una volta l’accento su cosa significa essere donna nel 2022.
Per quanto ci riguarda, offriamo alcuni dati sulla occupazione professionale e sulla distribuzione sul territorio (fonte Istat): il numero delle imprese femminili nel nostro paese si aggira intorno al 1. 1.381.987. Aumentano di anno in anno, ma purtroppo rappresentano solo poco più del 20% della totalità delle imprese italiane. La maggior parte di esse (superato il 70%) è costituita in forma giuridica di ditta individuale.
Se poi individuiamo le startup, dalle ultime ricerche dell’European Startup Monitor emerge che solo il 7% delle startup è composto da team completamente al femminile (mentre il 29% è composto da team misti e ben il 64% è a guida esclusivamente maschile). Se siamo grati al PNRR per aver contributo ad accelerare la nascita e la crescita di progetti imprenditoriali, tra cui imprese femminili, è anche vero che la strada è ancora in salita per colmare il gender gap e contribuire alla diffusione di una nuova cultura imprenditoriale femminile.
Osservando la distribuzione sul territorio italiano, sempre dai dati delle ultime ricerche, si evince essere omogenea ed equilibrata tra le Regioni. La più alta percentuale di imprese femminili si registra in Basilicata, Molise e Umbria. A sorpresa non compaiono le regioni del Nord Italia, che sono quelle dove si concentrano la maggior parte delle imprese italiane.
Ma fortunatamente, nonostante il periodo di crisi che stiamo attraversando, leggendo i dati dell’Osservatorio dell’imprenditoria femminile, il numero di micro e piccole imprese fondate da donne cresce di anno in anno. Nel dettaglio, il profilo comune riporta che l’età media della donna imprenditrice è 42 anni, ha un buon livello di istruzione ed è madre.
Dopo un passato da dipendente e dopo aver acquisito le competenze e la sicurezza necessaria, decide di avviare un’attività in proprio.
Imprenditoria Femminile Invitalia 2022, cosa offre l’agenzia per lo sviluppo italiana
Per supportare il trend positivo di occupazione femminile e colmare il gap che vede le donne imprenditrici in svantaggio rispetto agli uomini, anche il governo italiano punta a fare la propria parte attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico, e Invitalia, l’Agenzia per lo sviluppo italiana. Come già accennato, il PNRR ha senz’altro contribuito all’accelerazione di misure a sostegno di imprese femminili, ma la grande opportunità in atto attualmente è quella costituita dal Piano di investimenti denominato “Creazione Imprese Femminili”, al cui interno sono disponibili 3 misure volte al sostegno e ad investimenti verso le donne:
- On – Oltre nuove imprese a Tasso Zero: previste agevolazioni con finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto destinati giovani e donne che vogliono avviare nuove imprese su tutto il territorio nazionale
- Smart&Start: rivolto a startup innovative regolarmente iscritte al registro delle imprese da non più di 60 mesi
- Fondo impresa Femminile: rivolto a sostenere imprese femminili intese come imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, già costituite o di nuova costituzione
Queste misure possono rappresentare una grande opportunità, avendo come scopo quello di incentivare la crescita economica del paese favorendo la nascita di nuove imprese e startup innovative.
Le donne che desiderano realizzare il proprio piano imprenditoriale hanno quindi a disposizione misure che tengono conto del progetto e della fattibilità, avendo a disposizione non solo finanziamenti cospicui, ma aiuti sotto forma di agevolazioni e contributi, che mirano a supportare anche chi si occupa di settori e mercati che non rientrano nei grandi investimenti pubblici.
Imprenditoria Femminile: i bandi di riferimento
I bandi di finanziamento pubblici e nazionali non sono gli unici da prendere in considerazione per costituire una nuova impresa femminile: le strade attualmente praticabili sono numerose, soprattutto se si fa riferimento ai bandi regionali.
A tal proposito, sono aperti:
- il bando della Regione Lazio Donne e Impresa – Innovazione sostantivo femminile 2022, rivolto alle mpmi femminili per lo sviluppo di progetti che adottano nuove tecnologie o soluzioni digitali, processi e sistemi di innovazione aziendali
- Il bando Microcredito di Toscana Muove in linea con il progetto Giovani sì della Regione Toscana, che supporta la creazione di impresa giovanile, femminile e dei destinatari di ammortizzatori sociali
- Il bando Coopstartupher, che ha l’obiettivo di favorire la creazione e lo sviluppo di imprese cooperative a maggioranza femminile, tramite progetti capaci di apportare benefici di crescita economica, sociale e culturale del territorio.
Fin dalla sua nascita, Techinn ha compreso le difficoltà che imprenditori e imprese devono affrontare per realizzare un progetto o portare sul mercato una nuova idea. Orientarsi tra le varie opportunità di finanziamento, scegliere qual è il bando giusto a cui partecipare, comprendere se ci sono agevolazioni o contributi su misura per l’idea imprenditoriale da sviluppare risulta difficoltoso e complesso.
Per questo Techinn si avvale di una squadra di professionisti, che offre assistenza e supporto nelle fasi più ardue, portando l’imprenditore fino a dove necessita di supporto.
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