La crisi pandemica ha causato un vero e proprio cambiamento di abitudini: dallo smartworking al food delivery, la quotidianità pre-covid è presto mutata per lasciare il posto a nuovi comportamenti.
Tutto ciò ha influito positivamente nel mondo dell’imprenditoria: le grandi trasformazioni nascono dalla necessità. Ecco perché il numero di nuove startup è notevolmente cresciuto nel 2020, nonostante la crisi economica in atto. Di fatto, l’accelerazione della digitalizzazione ha favorito la nascita di nuove opportunità d’impresa, colte in particolare da startupper attenti e lungimiranti, che hanno saputo realizzare le proprie idee e metterle sul mercato nel momento più opportuno.
Ma come hanno fatto?
Dove hanno trovato gli investimenti?
Come hanno ottenuto i finanziamenti per costituire una nuova realtà aziendale?
Bandi e finanziamenti pubblici
Quanti:
la cifra di investimenti che ha riguardato startup italiane nel 2020 ammonta a 691 milioni (160 milioni in più rispetto al 2019).
Anche i round sono cresciuti, passando da 73 registrati nell’anno precedente a 97 del 2020.
Il crowfunding, , riferito a startup e pmi, ha raggiunto quota 80 milioni di euro
Dove:
esistono finanziamenti e agevolazioni per avviare e sviluppare una startup. Nella maggioranza dei casi, una startup può trovare i fondi di cui necessita per un supporto iniziale attraverso bandi e fondi di finanziamento statali.
Il Ministero dello Sviluppo economico propone numerosi incentivi e strumenti per avviare e sviluppare la propria attività imprenditoriale. Dai fondi di garanzia, ai crediti d’imposta, fino ad agevolazioni fiscali e programmi di supporto e venture capital.
Finanziamenti agevolati:
Invitalia è l’agenzia statale (nazionale), creata per incentivare la creazione di nuove imprese, offrendo finanziamenti e agevolazioni.
Horizon 2020 è invece il nuovo programma di finanziamento europeo, che prevede fondi da investire in Ricerca & Innovazione, incentivando la crescita delle imprese.
Finanziamenti privati: quali sono, perché sono importanti
Business angels (o angel investor) : si tratta di investitori privati, che hanno analizzato il progetto e se ne sono innamorati. Per questo desiderano partecipare attivamente alla crescita del piano finanziario, perchè coinvolti in prima persona dalla mission e dall’obiettivo finale. Di solito l’attore ne diventa socio in cambio del capitale di rischio.
Crowfunding: si tratta di una piattaforma sulla quale poter fare il proprio investimento, scegliendo anche di comprare un titolo (di partecipazione) della società scelta. La raccolta tramite crowfunding in Italia è aumentata nel 2020, arrivando a registrare 80 milioni di euro per startup innovative e pmi
Incubatori, o acceleratori di startup: ne avrete sentito parlare, sono distribuiti sull’intero territorio nazionale. Si occupano di supportare differenti tipologie per differenti settori, offrendo assistenza fin dalla nascita della startup e creando relazioni durature per facilitare il processo di crescita e innovazione.
Venture Capital: il Capitale di Rischio, grazie al quale le cosiddette società di venture capital (società collegate) acquisiscono quote di una società considerata a rischio, che spesso possiedono potere decisionale anche sulla strategia di business.
Per offrire un quadro della situazione più approfondito occorre conoscere altri dettagli:
come si presenta la domanda per un bando di finanziamento?
Esistono finanziamenti a startup senza garanzie?
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