E’ stato appena pubblicato il Report Primo Trimestre 2021 – Cruscotto di Indicatori statistici sulle Startup Innovative, redatto dal Ministero dello Sviluppo Economico e InfoCamere, con il supporto di Unioncamere.
Lo studio si pone come un testo di riferimento del settore, presentando i dati di un attento monitoraggio su trend demografici, ma soprattutto su performance economiche legate al panorama italiano delle startup innovative.
Il rapporto si presenta oltremodo esplicativo: i dati mostrano una situazione stabile, dove però si evincono differenze significative in base ad alcuni indicatori come la distribuzione territoriale e la forza lavoro.
Da molti anni ormai, il Report rappresenta una mappa attraverso il quale non solo si possono individuare punti di forza e debolezza, ma anche la strada verso cui si può procedere per offrire maggior sostegno ad una parte economica che prova a guadagnarsi una propria indipendenza.
Fattori: quali differenze su distribuzione territoriale e forza lavoro
Le startup in Italia si attestano oltre la soglia delle 12mila unità, rappresentando di fatto il 3,4% di tutti i capitali delle società costituite recentemente.
Tra gli indicatori più importanti, che rivelano gran parte dello scenario innovativo italiano, si trova la Distribuzione Territoriale: il Nord la fa da padrone, con la Regione Lombardia che vanta da sola il 26,9% di tutte le startup innovative italiane. Segue il Lazio con l’ 11,5% e la Campania con l’8,9% del totale.
Spicca tra tutte il Trentino Alto Adige, che annovera la maggiore densità di startup innovative tra le aziende presenti sul territorio, rappresentato da un 5,7% di tutte le società costituite negli ultimi 5 anni.
Tra gli altri indicatori contenuti nel rapporto troviamo fondamentali i dati relativi alla forza lavoro. Due le segnalazioni da sottolineare: se un alto numero di startup sono di fatto costituite da under 35, (si attestano ad essere il 17,4% del totale), dando risalto all’intraprendenza giovanile, risultano purtroppo sottorappresentate le startup innovative a conduzione femminile, e in calo rispetto allo scorso anno: i numeri parlano del 12,9% contro un 21,2% registrato nel complesso delle società di capitali.
Dati positivi: una panoramica più generale attesta che i soci di capitale d’azienda sono aumentati del 6,9 % rispetto al trimestre precedente.
Fatturato e redditività: come si presentano le startup innovative italiane
I dati del Report Primo trimestre 2021 fotografano un contesto costituito soprattutto da micro-imprese. Il valore della produzione medio si attesta intorno ai 182,6 mila euro. Questo perché quando una startup si struttura e cresce, sale di livello e perde lo status di “startup”, ma di fatto ha conquistato uno step di sviluppo (anche economico) superiore.
Per quanto infine riguarda gli investimenti e la redditività, anche in questo caso essere una startup significa anche mantenere un’incidenza più elevata della media nel totale delle società in perdita (registrando il 52,2% contro il 31,7 complessivo).
Le startup in utile mostrano, però, sul ROI e ROE misure positive in termini di redditività e di valore aggiunto.
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